venerdì 11 novembre 2016

Le varie tipologie di terreno


Vedo in giro molta confusione riguardo alla "traumaticità" (inteso come potenziale aumento delle sollecitazioni alle gambe/piedi e a tutto il resto del corpo, quindi ad un potenziale rischio di infortunio) dei percorsi. Quali sono i pro ed i contro di un determinato tipo di terreno su cui correre?
Vediamo qui di seguito i vari percorsi che un runner potrà affrontare nel corso del suo cammino. 





L'elenco è stato scritto dal più traumatico, a quello più rilassante per le articolazioni. 






1) Discesa: 

Correre in discesa si classifica al primo posto tra i vari tipi di percorsi potenzialmente traumatici. 

Indipendentemente dal tipo di terreno, correre lungo una discesa modifica obbligatoriamente il proprio assetto di corsa. Infatti, ad ogni passo si avrà un eccessivo stiramento dei muscoli delle gambe i quali dovranno anche essere sottoposti ad una maggiore tensione per non farvi rotolare per terra spinti dalla vostra stessa velocità e dall'accelerazione di gravità. 



2) Asfalto: 

Un percorso duro e compatto come l'asfalto espone le gambe ad un impatto maggiore durante la corsa. Queste caratteristiche rilasciano pochissima risposta elastica, pertanto è come se ad ogni passo ci fosse una forza che ci schiacciasse ulteriormente sul terreno. 




3) Tartan - Pista: 

Questo materiale caratteristico della pista di atletica è in grado di rilasciare una grande risposta elastica ad ogni vostro passo. Contrariamente alla credenza popolare, correre in pista vi espone a ben due potenziali problemi. 

Il primo riguarda proprio la risposta elastica. Per vincerla e sfruttarla infatti il vostro corpo dovrà avere una tecnica e una forza ottimale; in caso contrario rischierete di sollecitare moltissimo i vostri tendini dei piedi e in generale le vostre gambe perché, non sapendo reagire in tempo alla risposta elastica, il vostro corpo continuerà a spendere energie per superarla, aumentando lo stress articolare.
Il secondo potenziale problema è il senso in cui correte. Infatti, quando si è in pista si è soliti correre sempre in senso antiorario. Correndo in questa maniera le vostre gambe dovranno spingere in maniere diverse aumentando eventuali squilibri muscolari. Il consiglio è quello di alternare i due sensi di marcia. 



4) Ciclabile: 

Solitamente la risposta elastica di questo terreno è leggermente migliore dell'asfalto e ha un potenziale di sollecitazioni minore del tartan. Per quanto sia un tipo di percorso facile da trovare e molto utilizzato, non è tra i migliori in quanto espone le gambe a sollecitazioni non propriamente indifferenti. 


5) Strade ghiacciate/innevate:

Le strade innevate si presentano più morbide rispetto alle strade ciclabili, ma possono presentarsi molto sconnesse o nascondere delle buche. Le strade ghiacciate invece hanno un altissimo rischio di farvi slittare o, peggio, scivolare. Quindi è bene stare sempre attenti nel caso si dovesse correre su questi percorsi. 


6) Sabbia: 


Le caratteristiche sono note a tutti. Il percorso si presenta sconnesso e si tende a "sprofondare" ad ogni passo. Proprio per questi motivi si avrà una sollecitazione muscolare ben maggiore del correre su percorso lineari. Sempre per questi motivi, correre spesso e a lungo sulla sabbia ha un potenziale rischio di trauma muscolare. Invece, correrci per poche volte per poco tempo può essere molto salutare, specie per la riabilitazione. 




7) Fango o percorsi campestri: 

Le corse campestri presentano molto spesso dei percorsi duri e sconnessi, tra cui correre in mezzo ai campi o nel fango. Per questi percorsi valgono le stesse considerazioni fatte per la sabbia: i percorsi sconnessi sono fonte di maggiore stress muscolare, pertanto risultato utili se percorsi poche volte per poco tempo, viceversa hanno un alta sollecitazione muscolare. 
E' consigliabile lavare le scarpe subito dopo la corsa..




8) Salita: 


Correre in salita, idealmente, ha una minore sollecitazione tendinea rispetto al correre in piano, ma ha un maggiore utilizzo muscolare. Infatti, se da un lato procederete a passi corti atterrando prima, dall'altro ogni passo avrà bisogno di una spinta e forza maggiore. Come per i due terreni visti sopra, la salita è utile per migliorare la tecnica e la forza muscolare, ma correrci spesso e a lungo porta a notevoli sovraccarichi.
Prestare attenzioni ai percorsi collinari, ovvero salite alternate a discese (queste ultime risultano essere pericolose, come visto sopra). 


9) Strade bianche - sassolini:



Questi percorsi sono molto buoni per correre, migliori delle ciclabili e presentano condizioni più favorevoli rispetto ai percorsi campestri. L'unico inghippo è rappresentato dai numerosi sassi che possono causare slittamenti. 











10) Sterrato:

Percorsi in terra battuta e compatta riducono notevolmente le sollecitazioni muscolari rispetto al correre su altre superfici. Questi sono tra i migliori percorsi per correre. 




11) Erba:

Il percorso migliore in assoluto per correre. Il terreno presenta una buona risposta elastica, mentre l'erba attutisce ulteriormente le sollecitazioni muscolari. Purtroppo percorsi simili sono difficilmente reperibili e sono spesso soggetti a condizioni atmosferiche che li possono danneggiare. Inoltre devono essere molto curati: se l'erba iniziasse a crescere diventerebbe presto un percorso da corsa campestre, quindi poco riposante per le gambe. 









Questi sono i percorsi che potrete trovare durante la vostra carriera di corridori. Ognuno ha le sue peculiarità ed è opportuno conoscerne tutti i loro pregi e difetti per essere in grado di correre senza problemi! 


4 commenti:

  1. Perfettamente d'accordo, tranne che per la corsa sulla sabbia. La corsa sulla sabbia è molto eterogenea, ad esempio c'è il bagnasciuga compatto, il bagnasciuga molle (quando il mare è mosso), il bagnasciuga intermedio, la sabbia asciutta, superfici molto diverse tra loro.
    http://paoloisola1.blogspot.it/

    RispondiElimina
  2. http://www.runnersworld.it/fast-run-una-scelta-di-fondo-runners-289

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao anonimo (una firma su cui potremo riconoscerti eventualmente in futuro?), grazie per l'articolo. Quello che hai postato comunque parla dei vari terreni in ottica fatica di corsa, noi invece li abbiamo valutati in ottica stress muscolare.

      Elimina
  3. Manca il terreno friabbbile..

    RispondiElimina