domenica 13 novembre 2016

Le tipologie di scarpe e quale scegliere

Le scarpe ricoprono un ruolo fondamentale nella corsa. Infatti esse servono per attutire gli urti con il terreno, evitare eventuali abrasioni e proteggere il piede dall'ambiente esterno.
Per questi motivi sono quindi molto importanti e come tali vanno scelte secondo le caratteristiche del proprio piede.








I piedi:

Nella scelta delle scarpe occorre focalizzare l'attenzione sui propri piedi e il modo in cui appoggiano al terreno. Contrariamente a quello che si crede, essi NON sono la parte principale del movimento della corsa, ma sono quelli maggiormente esposti ad eventuali problemi.
Generalmente vi sono tre possibili appoggi del piede.


Il tipo di appoggio e la scelta delle scarpe:

Per "appoggio del piede" si intende il comportamento di esso ad ogni passo. Tralasciando il fatto se si atterra prima sul tallone, sul mesopiede o sull'avampiede (ne parleremo in un futuro articolo), ci sono tre tipi di appoggio possibili, di varie "intensità". Questi appoggi sono difetti o pregi dalla nascita, pertanto poco modificabili con l'allenamento. Le scarpe possono aiutare a non peggiorare il problema.

A) Pronazione: Questo è il tipo di appoggio più comune. Durante la fase in cui il piede è a contatto con il terreno, esso tende a "cedere" verso l'interno.
Se è lieve allora non è necessaria alcuna modifica alla scarpa, quindi si potranno usare delle scarpe A3 o più comunemente chiamate "scarpe neutre".

B) Forte Pronazione: Se il piede cede tanto verso l'interno (e probabilmente questo problema risulta visibile anche in ogni tipo di calzatura, in cui si noterà un piegamento della stessa verso l'interno), allora è consigliabile comprare delle scarpe con il supporto per anti-pronazione. Un classico esempio sono le scarpe A4 o "scarpe stabili".

C)Supinazione: Contrariamente alla pronazione, in questo caso il piede cederà verso l'esterno. In questo caso non esiste un reale tipo di scarpa, ma è obbligatorio evitare di scegliere delle scarpe A4 o "stabili" per evitare di peggiorare il problema.





Il peso delle scarpe:

Il peso delle scarpe contribuisce a classificare la tipologia della calzatura.

-Scarpe da trail: Queste scarpe sono molto protettive e servono per farvi affrontare i sentieri più
sconnessi, fuori strada. Per chi si allena su percorsi lineari o in strada risultano essere troppo pesanti.

-Scarpe per allenamenti lunghi: Queste scarpe sono tra le più pesanti. Esse hanno una maggiore ammortizzazione al costo di una minore velocità e leggerezza.
Esempi di scarpe di questa categoria: A3 e A4.















-Scarpe per allenamenti veloci: Queste scarpe sono una via di mezzo tra velocità e ammortizzazione: ideali per gli allenamenti più tirati. Quindi il loro peso sarà una via di mezzo tra le due categorie.
Esempio di questa categoria: A2.



-Scarpe per gare su strada o iperleggere: Queste scarpe sono le più veloci, ma anche le meno ammortizzate. Vanno bene per gare o allenamenti molto veloci, ma richiedono anche molto tempo di "adattamento": infatti la vostra tecnica con queste scarpe dovrà essere ottimale.
Esempio di questa categoria: A1.



-Scarpe chiodate: Scarpe leggere e poco protettive come le A1, ma con dei chiodi in metallo di diverse lunghezze situati sulla parte anteriore della scarpa. Queste scarpe vanno bene per allenamenti tirati o gare in pista o gare campestri (con i chiodi più lunghi). Qualche scarpa potrà essere utilizzata anche senza chiodi, salvo perdere un po di stabilità specie con i terreni più sconnessi.
Richiedono una tecnica ottimale in quanto i chiodi spingeranno per farvi atterrare di avampiede, quindi potrebbero modificare il vostro assetto di corsa se non siete abituati.


In conclusione questi sono i tipi di scarpe, le marche sono innumerevoli, ma le tipologie sono uguali.
Prima di comprare un paio di scarpe è sempre bene conoscere il proprio tipo di appoggio e la propria tecnica di corsa, così come i propri obiettivi. Quindi potrebbe essere consigliabile parlarne con una figura professionale, come un podologo, per non incombere in eventuali problemi.

Le scarpe così si rivelano essere l'unico equipaggiamento indispensabile del runner, ma come tale bisogna conoscerlo e conoscere sé stessi.

6 commenti:

  1. In gara uso sempre le super leggere, accoppiate ai plantari personalizzati, mentre in allenamento uso, o meglio usavo, visto che non mi sto più allenando, le A3, sempre coi plantari personalizzati.
    Secondo me ti sei dimenticato le minimaliste o le intermedie (via di mezzo tra le minimaliste e le scarpe normali...) le sto rivalutando...per l'esattezza sto usando le intermedie per andare al lavoro e per andare al mare o passeggiare in natura (chiaramente ne uso un paio per il lavoro e un altro paio per fare le altre cose...)
    http://paoloisola1.blogspot.it/

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    1. In questo articolo abbiamo trattato solo le scarpe "normali". Ovvero le scarpe per terreni off-road, le scarpe di allenamento in base al tipo di appoggio del piede e le scarpe per le gare.

      Le minimaliste non rientrano in questo catalogo perché di fatto non hanno delle caratteristiche "utili" per la corsa. In un altro articolo tratteremo le scarpe minimaliste.

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    2. Ho capito...comunque non sono un fan delle minimaliste, anche se hanno qualche lato positivo, come il retropiede morbido, molto utile in chi è soggetto a borsiti come il sottoscritto, il quale, tra l'altro, presenta i calcagni sporgenti, favorenti le borsiti stesse

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    3. E' un argomento abbastanza complesso quello che probabilmente tratteremo più avanti. Comunque il problema della borsite al tendine di achille è causato dall'appoggio.. quindi non sempre è la scarpa a fare la differenza. Anzi, per chi soffre di questi problemi, spesso consigliano drop alti proprio per limitare l'impatto al suolo. Le minimaliste hanno drop bassissimi, quindi non le consiglierei per questo motivo.

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    4. Comunque camminando non c'è neanche paragona tra scarpe minimaliste, ciabatte o scarpe col retropiede rigido...Per assurdo una passeggiata in collina fatta con le ciabatte da mare, come ho fatto fino al 6 novembre(mi guardavano come uno strano animale), non fa i danni alla borsa e ai tendini d'achille, come le Asics Cumulus...

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    5. Forse perché, in salita, avere il drop alto vuol dire spingere di più di avampiede e quindi lavorare di più con i polpacci. Però, appunto, un conto è camminare e un conto è correre.

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